Diagnosi Avanzata delle Patologie Prostatiche
Per più di un secolo l’esplorazione digitorettale è stata l’unico mezzo a disposizione per eseguire la biopsia della ghiandola prostatica e quindi la diagnosi del cancro della prostata. Con l’avvento dell’ecografia negli anni ottanta l’urologo si è avvalso della visione ecografica per eseguire la biopsia della prostata e a tutt’oggi questa rappresenta la metodica più utilizzata per la diagnosi. Nella quasi totalità dei casi però la biopsia è in realtà un mappaggio della prostata in quanto l’ecografia non garantisce una visione accurata della lesione. Attualmente, infatti, il cancro della prostata è l’unico tumore solido di cui si esegue una biopsia cosiddetta alla “cieca” senza una reale visualizzazione del tumore. La diagnostica per immagini del cancro della prostata è in rapida evoluzione grazie all’avvento della risonanza magnetica multiparametrica.
Questa metodica è attualmente l’unica tecnica che, grazie a uno studio sia morfologico che funzionale della ghiandola, permette di visualizzare e studiare l’estensione, la localizzazione e le caratteristiche anatomiche del tumore prostatico. Lo studio della prostata con la Risonanza Magnetica Multiparametrica infatti ha un’elevata sensibilità nell’identificare i tumori prostatici anche di piccole dimensioni, offrendo all’Urologo uno strumento fondamentale nella decisione diagnostico-terapeutica. Nel nostro centro ad oggi non vengono più eseguite mappature random “alla cieca” ma unicamente biopsie orientate dall’esito di una precedente risonanza magnetica prostatica multiparametrica, che a seconda del caso potranno consistere in Biopsie cognitive, Biopsie Fusion o Biopsie in-bore. In questo modo nel nostro centro disponiamo contemporaneamente di tutte le modalità di biopsie prostatiche mirate disponibili, che verranno assegnate al singolo paziente a seconda della storia clinica specifica.
