Incurvamento penieno
La Induratio Penis Plastica (IPP), o malattia di La Peyronie, è costituita da una fibrosi localizzata della tunica albuginea del pene, ovvero della guaina che riveste i suoi corpi cavernosi. Ciò porta ad una curvatura del pene più o meno importante che talvolta impedisce anche la penetrazione, con associate difficoltà erettive ed erezioni dolorose. Nell’incurvamento penieno congenito invece il problema è caratterizzato da una asimmetria nella lunghezza dei corpi cavernosi, presente sino dalla nascita.
Per quanto riguarda le cure, l’obiettivo della terapia è soprattutto quello di ridurre i sintomi ed arginare l’evoluzione della malattia. Si utilizzano anche meccanismi di trazione per il raddrizzamento del pene e nei casi più gravi si può procedere a alla correzione chirurgica dell’incurvamento. Il primo passo è il “degloving” del pene, ovvero l’esposizione della fascia di Buck, che è la fascia che ricopre i corpi cavernosi. Si incide poi la suddetta fascia dal lato convesso dell’incurvamento senza andare a ledere il fascio vascolo nervoso. A seconda del grado di curvatura si possono effettuare quindi due principali tecniche chirurgiche. In caso di incurvamenti lievi si eseguono delle plicature della tunica albuginea dei corpi cavernosi dal lato convesso dell’incurvamento in maniera di ridurre il tessuto di corpo cavernoso in eccesso ristabilendo la proporzione in tutti e due i lati.
In caso di incurvamenti più gravi si esegue l’intervento di Nesbit che consiste nell’escissione di una piccola losanga romboidale di tunica albuginea dei corpi cavernosi dal lato convesso dell’incurvamento, e nella successiva sutura in senso trasversale rispetto all’asse del pene. L’intervento non ha grosse complicanze se eseguito correttamente e da mani esperte, è bene sempre precisare al paziente che purtroppo il raddrizzamento implica una minima perdita in lunghezza, in virtù dell’accorciamento dal lato convesso del pene.