Chirurgia Oncologica mininvasiva e robotica
L’evoluzione della tecnica chirurgica verso una chirurgia sempre meno aggressiva e meno invasiva, quindi più rispettosa dell’integrità fisica del paziente, ha portato ad una importante evoluzione del trattamento sia preoperatorio, intraoperatorio e postoperatorio, con una netta diminuzione dei tempi di degenza e del dolore, e un aumento del confort globale. I pazienti operati con metodica mininvasiva, sia laparoscopica 2D, laparoscopica 3D e robotica, grazie anche ad innovative tecniche anestesiologiche, sono abitualmente mobilizzati nella stessa giornata postoperatoria e ricominciano l’alimentazione liquida dopo poche ore dall’intervento.
In chirurgia digestiva la maggior parte dei pazienti da noi sottoposti ad interventi maggiori sul tratto gastroenterico, sono affrontati con tecnica mininvasiva (in più del 90% dei casi), come ad esempio nel caso di resezioni colorettali, e vengono trattati con questi nuovi protocolli: infatti la mobilizzazione avviene il primo giorno postoperatorio, così come la ripresa dell’alimentazione liquida, realizzando quello che viene definito “Protocollo Fast Track”, nell’ambito di un protocollo condiviso a livello nazionale in una Società Scientifica di medicina perioperatoria, della quale i medici della divisione di chirurgia generale sono tra i soci fondatori.
Tutti questi importanti vantaggi risultano ancora più significativi e determinanti nei pazienti affetti da malattia tumorale, dove il minor stress chirurgico dovuto all’adozione di questa chirurgia mininvasiva altamente tecnologica, non va ad intaccare le difese immunitarie del malato, garantendo una risposta più efficace alla patologia tumorale stessa. E questo ormai è stato ampiamente dimostrato da molteplici studi internazionali
A disposizione per questa qualificante attività chirurgica ci sono sale operatorie altamente tecnologiche dotate di attrezzature moderne ed innovative, quali colonne per videochirurgia di ultima generazione, tra cui la tecnologia 3D, apparecchi anestesiologici di elevata performance e non ultimo il più recente Robot per chirurgia attualmente in commercio nel mondo: il Da Vinci.
Ad esempio la resezione anteriore del retto condotta con tecnica robotica, eseguita dall’equipe di chirurgia generale, permette di asportare il tratto intestinale malato anche nelle sedi più basse del retto, con un completo risparmio di tutte le strutture nervose e quindi dell’integrità funzionale del paziente. L’adozione di questa importante tecnologia, permette non solo di operare lasciando cicatrici di pochi millimetri sulla parete addominale, ma soprattutto di conservare l’apparato degli sfinteri e quindi la normale funzionalità intestinale e continenza, senza dover ricorrere a mutilazioni invalidanti e l’adozione di una stomia definitiva (il cosiddetto “sacchetto per lo scarico delle feci”), se non nei casi in cui tutto il retto e l’ano siano coinvolti dalla patologia tumorale.
La disponibilità di apparecchiature con tali caratteristiche permette quindi di offrire ad ogni paziente il trattamento chirurgico più adeguato, moderno e sicuro, allineato con le più recenti acquisizioni scientifiche internazionali. Infatti è ormai innegabile che l’adozione di tecniche chirurgiche mininvasive sia un requisito fondamentale per poter trattare in maniera ottimale ogni paziente, senza dover ricorrere ad incisioni chirurgiche ampie, a volte inutili e spesso dannose per i pazienti che debbono sottoporsi a terapie complementari dopo l’intervento chirurgico (tipo la chemioterapia), rallentando ed a volte impedendo l’inizio in tempi solleciti delle terapie stesse, e quindi influendo in maniera negativa sulla possibilità di guarigione ed anche di sopravvivenza dei malati stessi.
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