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Il nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia

Artoprotesi di ginocchio in fast track

La collaborazione con il prof. Barrett

Gonartrosi monocompartimentale

Le ultime novità dalla chirurgia robotica

Nuovo Hernia Center

Un centro specializzato per il trattamento di tutti i tipi d'ernia

Da Vinci

Il sistema robotico Da Vinci Si in dotazione al Policlinico di Abano è la terza e più aggiornata versione del Robot chirurgico.

Il robot Mako RIO

Il Policlinico di Abano è stato tra i primi centri ad acquisire e utilizzare in forma stabile il robot Mako Rio.

Riabilitazione funzionale

Un nuovo approccio alla riabilitazione

UVD Robot

Tecnologia, innovazione e prevenzione

Aquabeam

Il primo robot chirurgico autonomo a guida ecografica per il trattamento di LUTS a causa dell'iperplasia prostatica benigna (IPB).

25-26 Aprile Foot and Ankle Congress 2020

Questo evento webinar globale tratterà concetti avanzati di chirurgia del piede e della caviglia.

02-09 Luglio: CLIC2020

Critical Limb Ischemia Courses

Home » News » Piede diabetico: l’approccio vincente é quello multidisciplinare. Ad Abano Terme esperti a convegno
Abano Terme (PD) – Si è svolto sabato 11 marzo ad Abano Terme, all’hotel Alexander Palace, il convegno “Aggiornamenti in tema di piede diabetico” (h- 8-17), a cui hanno partecipato alcuni tra i più importanti esperti del settore.
Durante i lavori, dagli interventi degli specialisti è emerso che la presa in carico di una patologia così complessa deve essere gestita da un gruppo multidisciplinare. “Il piede diabetico – ha ricordato in apertura l’ortopedico Antonio Volpe, senior consultant del Policlinico Abano – è una patologia emergente con costi sociali, umani e professionali altissimi, perché si tratta di persone che vengono invalidate nel pieno della loro vita professionale e umana. Spesso, infatti, quando non è trattata correttamente, si arriva all’amputazione dell’arto. La letteratura scientifica ci insegna che dopo un’amputazione il 40% dei pazienti muore l’anno successivo. E’ per questa ragione che nel lontano 2003 il dottor Nicola Petruzzi, prendendo spunto da quanto si faceva negli Stati Uniti, ha avuto l’idea di riunire in uno stesso gruppo professionisti che lavorando insieme in quello che si chiama team work creassero un centro per la cura e la prevenzione del piede diabetico”.
E l’esperienza della struttura aponense va proprio in questa direzione. “Il piede diabetico – ha proseguito Volpe – è l’espressione di una malattia multiorgano. E’ importante che il trattamento sia fatto da un team di esperti che lavorano insieme e in assoluta sinergia coordinati da un diabetologo dedicato a impronta chirurgica, da un radiologo vascolare, che è in grado di ristabilire la vascolarizzazione di base necessaria perché i processi chirurgici e riparativi vadano a guarigione, e, infine, da un ortopedico per riallineare laddove sia possibile il piede ed eseguire amputazioni corrette in modo da poter essere ortesizzate successivamente. Il Policlinico Abano ha consolidato una casistica trentennale.  “Il nostro centro è diventato centro regionale per la Regione Veneto ed è riuscito negli anni a ridurre di oltre il 30% le amputazioni, fornendo contemporaneamente alla letteratura numerosissimi lavori scientifici a dimostrazione dell’efficacia di questo approccio”.
Il Centro per il Piede Diabetico del Policlinico Abano, diretto dall’inizio dell’anno dalla dottoressa Christine Whisstock, si è preso cura a oggi di oltre 15 mila pazienti. Il reparto, dotato di posti letto dedicati, eroga oltre 10 mila prestazioni l’anno tra visite e medicazioni ed effettua una media di 800 ricoveri. Numeri che ne fanno un servizio d’eccellenza e anche un centro propulsore per la formazione, grazie, tra l’altro, al recente inserimento nel team di Giacomo Clerici, coordinatore delle attività scientifiche relative al piede diabetico del Gruppo Policlinico Abano.
L’evento formativo è stato organizzato da Fondazione Leonardo per le Scienze Mediche onlus e dal Policlinico Abano Terme e ha inoltre ottenuto il patrocinio del Comune e dell’Ordine dei Medici di Padova.
Responsabili scientifici erano il professor Luigi Uccioli del CTO/SEU Roma 2, il professor Nicola Di Daniele, già docente all’Università di Roma Tor Vergata, e il dottor Clerici.
L’evento, a cui si sono iscritti oltre 50 professionisti, era rivolto a dietisti, farmacisti, fisioterapisti, infermieri, podologi, anestesisti, cardiologi, chirurghi generali, chirurghi plastici e ricostruttivi, chirurghi vascolari, dermatologi, endocrinologi, geriatri, infettivologi, diabetologi, fisiatri, medici internisti, nefrologi, ortopedici, dietologi, medici di medicina generale e tecnici ortopedici.

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