ABANO TERME (PD) – L’induzione del travaglio è una delle procedure più frequenti nella pratica clinica quotidiana nei punti nascita. A questo tema e alle problematiche connesse è dedicato il convegno “Labor induction”, in programma il 26 maggio all’Hotel Plaza Abano Terme ad Abano Terme (PD).
L’evento formativo, che ospiterà esperti di fama nazionale e internazionale, è stato organizzato con il patrocinio del Policlinico Abano e di Fondazione Leonardo per le Scienze Mediche onlus e sarà presieduto dal professor Giovanni Scambia, ordinario all’Università Cattolica del Sacro Cuore. I responsabili scientifici sono Gianluca Straface, responsabile dell’Ostetricia del Policlinico Abano, e Vincenzo Straface, responsabile della Neonatologia della struttura aponense.
Due le lezioni magistrali previste. La prima, dedicata al monitoraggio dell’induzione, sarà tenuta da Austin Ugwumadu, specialista del St. George’s Hospital di Londra. La seconda avrà come tema l’induzione e il ricorso al taglio cesareo e sarà a cura di Michael Robson, ginecologo del National Maternity Hospital di Dublino.
L’evento formativo è accreditato per specialisti in ostetricia e ginecologia, pediatria e neonatologia e per la professione ostetrica e infermieristica.
“I tassi di induzione in Italia superano il 25% sul totale dei parti – spiegano Straface e Zanardo – e sono in continua crescita. Le problematiche connesse a questo andamento sono complesse, ma sicuramente meritevoli di essere decifrate. Inoltre, la scelta del momento appropriato per procedere all’induzione, delle modalità di induzione e la gestione, anche psicologica, delle donne sottoposte a induzione rimangono tra gli argomenti più dibattuti dell’ostetricia moderna. Il convegno si propone di analizzare le pratiche attuali per l’induzione del travaglio nella nostra realtà, fare una revisione critica delle evidenze, analizzare gli interventi con le migliori prove di efficacia”.
Attraverso il confronto tra esperienze di centri diversi, l’evento formativa ha come obiettivo individuare spunti di riflessione per migliorare le cure, evitare interventi inappropriati e offrire un’assistenza il più possibile “su misura”.